Cucina

"Come scegliere il lavello della cucina"

Estetica, funzionalità, resistenza alle alte temperature: la scelta del lavello da cucina è importante, nulla è più sbagliato dell’assecondare l’affermazione, piuttosto diffusa, che “uno vale l’altro”. La praticità del lavello scelto deve unirsi al fattore estetico, attualmente i nuovi modelli di lavelli da cucina risultano curati in ogni dettaglio e capaci di dare alla tua cucina la tanto desiderata esclusività.

Ma quanti tipi di lavello esistono e quali sono le differenze che caratterizzano i diversi modelli? Innanzitutto, per la scelta è importante considerare le esigenze individuali e lo stile della cucina. Le opzioni disponibili sono molteplici sia per quanto riguarda la forma e la struttura, sia per le tante forme, dimensioni e materiali presenti sul mercato. 

Un altro fattore da considerare è: si tratta della sostituzione di un lavello o dell’installazione di un lavello ex-novo? Nel primo caso occorre valutare l’adattabilità del lavello scelto al mobile sottolavello o al piano di lavoro esistente, senza tralasciare la profondità delle vasche e le dimensioni dei rubinetti. A seconda dello spazio di cui si dispone, generalmente la scelta ricade su un lavello a due vasche con gocciolatoio per coloro che non hanno alcun problema di spazio, e un lavello con una sola vasca e gocciolatoio per chi deve far fronte a spazi più angusti.

Parlando dei materiali che è possibile scegliere, tra le tante opzioni disponibili, le più diffuse sono: 

fragranite (resistente al calore fino a 280°, pratico, duraturo, efficace contro la proliferazione di germi e batteri), acciaio inox (igienico, riciclabile al 100%, economico e duraturo), vetro temprato (elegante, robusto, igienico), resina (economico, disponibile in diverse cromie, semplice da pulire).

Differenze tra tipologie di incasso: “a filo” e “non a filo” 

Uno dei fattori più importanti nella scelta del lavello della cucina è la presenza o meno del bordo, chiamato comunemente “a filo”. Un lavabo a filo è progettato in modo che il bordo sia allineato con il piano di lavoro, creando una superficie uniforme e continua. D’altra parte, un lavello “non a filo” ha un bordo più alto che sporge dal piano di lavoro.

Un lavello a filo ha molti vantaggi, eccone elencati alcuni: 

  1. la superficie uniforme rende la pulizia più facile e veloce, senza la necessità di dover pulire intorno al bordo;
  2. poiché il bordo è allineato con il piano di lavoro, il lavello sembra più integrato nella cucina e crea un aspetto più moderno e minimalista
  3. un lavello a filo può essere utilizzato con una gamma di materiali per il piano di lavoro, come il marmo o il granito, che creano un aspetto uniforme e continuo.

Tuttavia, occorre considerare anche alcuni svantaggi che la scelta del lavello a filo porta in dote:

  1. un lavello a filo può essere più difficile da installare e richiedere una maggiore precisione a causa della sua progettazione. Per poter essere incassato, infatti, necessita di un taglio sul piano leggermente più largo, proprio perché non risulti sollevato dal piano ma, per l’appunto, a filo.
  2. L’utilizzo di materiali fragili per il piano di lavoro, come il vetro o la ceramica, comporta il rischio di crepe o scheggiature, essendo il bordo allineato con il piano di lavoro.

D’altra parte, un lavello non a filo ha il vantaggio di avere un bordo più alto che sporge dal piano di lavoro, proteggendo il materiale sottostante da eventuali schizzi d’acqua. Inoltre, questa tipologia di lavello è più facile da installare, poiché non richiede una precisione così elevata e può essere utilizzata con materiali più fragili per il piano di lavoro, poiché il bordo più alto fornisce una maggiore protezione.

In definitiva, la scelta tra un lavello a filo e uno non a filo la scelta è legata dalle preferenze individuali e dallo stile della cucina. Moderno e minimal o pratico e sicuro? A te la scelta!

"Perché scegliere un forno con cottura a vapore"

Considerare l’acquisto di un forno con cottura a vapore è un’opzione che sta prendendo sempre più piede nelle case degli italiani. Mentre in passato questo strumento era esclusivamente utilizzato nelle cucine professionali, con il tempo sta prendendo piede anche nelle cucine di appassionati e cultori della buona cucina.

Prima di parlare del forno con cottura a vapore, è importante sottolineare le specificità del vapore e il suo utilizzo nel corso della storia. Per quanto possa sembrare una tipologia di cottura “radical chic”, l’utilizzo del vapore in cucina risale all’antichità e ai Paesi orientali per la preparazione di primi e di secondi piatti.

I vantaggi di una cottura a vapore sono molteplici: uno su tutti la possibilità di evitare l’utilizzo di olio e burro, mantenendo i cibi umidi e gustosi, senza l’aggiunta di calorie o grassi extra.
Inoltre la cottura a vapore aiuta a preservare i principi nutritivi del cibo, in quanto non c’è un contatto diretto con l’acqua e, quindi, si evita la dispersione delle sostanze nutritive degli alimenti.
Altra caratteristica? La cottura a vapore permette di ridurre gli odori forti o poco piacevoli di alcuni alimenti, non costringendo lo chef di casa, o aspirante tale, ad areare continuamente l’ambiente dove si cucina o si consuma il pasto.

Qual è il funzionamento di un forno a vapore?

Un forno a vapore consente di unire la cottura tradizionale a vapore a quella termoventilata. Rispetto alla vaporiera, strumento sicuramente più diffuso e utilizzato, con il forno a vapore è possibile regolare il livello di calore e di aria calda (in percentuale dal 100% fino al 25%).

Il funzionamento del forno è piuttosto semplice: esistono dei serbatoi laterali integrati alla struttura del forno, grazie ai quali avviene la vaporizzazione dell’acqua. L’aria emessa, in seguito, è surriscaldata da una piccola caldaia che consente l’emissione del valore.

Una raccomandazione: decalcificare e pulire periodicamente questa caldaia attraverso prodotti a base di aceto e limone è importante per preservare il corretto funzionamento del forno. Quando si parla di pulizia del forno a vapore bisogna tener presente che la stessa tecnologia può essere utilizzata per pulirlo e quindi preservarne le performance.
Il vapore, infatti, scioglie le impurità e consente una facile igienizzazione.

Scopri i vantaggi di un forno a vapore

Oltre alla funzione che permette di mantenere il gusto naturale e il valore nutrizionale del cibo, nonché una cottura perfetta di infinite preparazioni (dolci, pane, ecc…), utilizzare un forno a vapore porta in dote altri vantaggi.

Versatilità. Ci sono molti tipi di alimenti che si possono cucinare con il vapore, tra cui verdure, pesce, carne e persino dessert. Inoltre, il forno con cottura a vapore può essere utilizzato per riscaldare cibi precotti e per scongelare alimenti congelati in modo rapido e sicuro.

Facilità di utilizzo. Il forno con cottura a vapore è anche molto facile da usare. Con la cottura a vapore, non occorre controllare la temperatura o il tempo di cottura, come si farebbe con la cottura tradizionale. Molti forni con cottura a vapore hanno programmi di cottura preimpostati per diversi tipi di alimenti, rendendo la cottura ancora più facile.
Risparmio di tempo e denaro. Con la cottura a vapore, i cibi cuociono più rapidamente rispetto alla cottura tradizionale, risparmiando tempo e riducendo la bolletta energetica. Inoltre, poiché non è necessario aggiungere olio o burro, si risparmia denaro sulla spesa per gli ingredienti.
In conclusione, c’è più di un motivo valido per considerare l’acquisto di un forno con cottura a vapore. Come detto, è una delle tecniche di cottura più sane, può essere molto versatile, è facile da usare e può aiutare a risparmiare tempo e denaro. Desideri cucinare in modo più sano e nutriente? Un forno con cottura a vapore è quello che fa al caso tuo!

"Piano cottura con fuochi o a induzione: quale scegliere?"

Scegliere il piano cottura più adatto non è semplice come può sembrare. I modelli in commercio sono diversi, così come lo sono le caratteristiche, gli svantaggi e i vantaggi relativi a ogni tipologia. 

Le considerazioni da fare prima della scelta sono molteplici: con quale frequenza ti diletti ai fornelli? Che tipo di prestazioni ti aspetti dal tuo piano cottura? Nel caso di una sostituzione, quali sono le dimensioni del modello che stai andando a sostituire?

Attualmente il piano di cottura a gas è ancora quello più diffuso, con bruciatori alimentati a GPL o gas metano e griglie in ghisa. In questo caso, la fiamma produce il calore che viene trasmesso alla pentola per cuocere il cibo. 

Il piano cottura a induzione, invece, può essere considerato la soluzione più innovativa, che si attiva grazie alla corrente elettrica. Questo funziona attraverso un campo magnetico che genera calore direttamente nella pentola. La superficie del piano cottura rimane relativamente fredda, rendendo questa opzione più sicura.

Se uno dei vantaggi del piano di cottura a gas  è senza dubbio quello relativo al prezzo, uno degli svantaggi è sicuramente legato a una maggiore dispersione del calore e una bassa versatilità. Ma quando si tratta del piano cottura a induzione, quali sono le caratteristiche da tenere d’occhio? Facciamo un confronto!

Piani a confronto: 6 differenze e caratteristiche principali

Ecco, in sintesi, pregi e difetti di due piani cottura così differenti.

  1. Velocità di riscaldamento.  I piani cottura a induzione hanno la capacità di riscaldare molto rapidamente, in quanto, come già accennato, il calore viene trasmesso direttamente alla pentola, risparmiando notevoli quantità di tempo. I piani cottura a gas, invece, richiedono un po’ più di tempo per raggiungere la temperatura desiderata.
  2. Precisione della regolazione della temperatura. I piani cottura a induzione offrono un maggiore controllo sulla temperatura, grazie alla capacità di regolare con precisione il livello di energia magnetica trasmessa alla pentola. Inoltre, l’assenza di fiamma permette di conservare una temperatura costante che non varia in base alla posizione della pentola sulla griglia. I piani cottura a gas, al contrario, possono essere più difficili da regolare con precisione e la temperatura può variare in base alla posizione della pentola sulla griglia.
  3. Pulizia ed estetica. I piani cottura a gas possono essere più difficili da pulire a causa dei residui di cibo che possono accumularsi sui bruciatori e sulla griglia. I piani cottura a induzione, invece, sono molto più facili da pulire poiché la superficie rimane relativamente fredda e i residui di cibo non si bruciano sulla superficie. Questo fa sì che abbiano un aspetto pulito ed elegante, che si integra perfettamente con la superficie dei mobili della cucina.
  4. Costo. I piani cottura a induzione sono generalmente più costosi dei piani cottura a gas, ma possono offrire risparmi a lungo termine grazie all’efficienza energetica e alla rapidità di riscaldamento. 
  5. Funzionalità. Quando si parla di piani cottura a induzione di alta gamma, questi presentano una zona di cottura più ampia che consente l’utilizzo di contenitori più grandi per una cottura più uniforme. Alcuni di essi sono dotati del sensore “assist cock”, in grado di regolare la potenza a seconda della temperatura impostata.
  6. Sicurezza. In questo ambito non c’è storia: il piano cottura a induzione si spegne automaticamente se rimane inutilizzato o se vengono lasciati oggetti su di esso per troppo tempo.

Dopo questo articolo hai le idee più chiare sul piano cottura maggiormente adatto ai tuoi bisogni? Per qualsiasi altro dubbio non preoccuparti: c’è Casa In!

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